Caro estortore...

"...volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere... Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui"
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

REGGIO COME PALERMO

Caro estortore, buon 2009!

giovedì 29 gennaio 2009

Iniziativa della Confcommercio di Reggio Calabria

Vi segnaliamo un'ottima iniziativa antiracket della Confcommercio di Reggio Calabria. Si tratta di una petizione online a sostegno di chi denuncia le estorsioni subite nella nostra provincia, sperando che anche possa essere un grosso segnale di vero cambiamento!


"La mia libertà, la libertà della mia azienda sono espressione della mia libertà di fare impresa nel mio territorio! Ecco perché esprimo la mia volontà e la mia speranza che si realizzi un reale processo di cambiamento nella nostra Provincia e nella contrapposizione alla cultura del silenzio e della passiva rassegnazione e con forza affermo che: io non pago il pizzo!"

Firmate e linkate più che potete: http://www.firmiamo.it/iononpagoil-pizzo

lunedì 26 gennaio 2009

Le parole di Grasso sulla situazione calabrese

''Anche in una citta' come Reggio Calabria esistono i presupposti per la nascita di una associazione antiracket''. Lo ha detto il presidente onorario della Federazione antiracket italiana, Tano Grasso, dopo aver incontrato, insieme al Commissario straordinario antiracket, prefetto Giosue' Marino, i vertici della magistratura, delle forze dell'ordine e delle istituzioni reggine. Grasso ha parlato di una situazione ''molto positiva in Calabria in materia di antiracket. L'esperienza di Lamezia Terme, di queste ultime settimane, dove e' in corso un processo che vede come testimoni alcuni imprenditori taglieggiati dal racket, ha aperto uno squarcio sulla realta' calabrese. E' un'esperienza estremamente positiva che bisogna fare in modo di allargare ad altre realta' della regione. Penso, dunque, a Reggio Calabria come una citta' dove far nascere una associazione antiracket sul modello, ad esempio, di quanto avvenuto a Palermo''. Secondo Grasso, ''la presenza di una associazione antiracket serve per incoraggiare chi non ha la forza di denunciare l'estorsione subita. E' ormai dimostrato che chi ha denunciato, attraverso l'associazionismo antiracket, non e' mai stato interessato da alcun atto di rappresaglia''.

Prime iniziative antiracket

Sono state illustrate nei locali della Prefettura, le iniziative a sostegno delle vittime del racket realizzate dal comune di Reggio Calabria. All’incontro hanno partecipato il commissario straordinario antiracket, prefetto Giosue' Marino, il presidente onorario della Federazione antiracket, Tano Grasso, il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, i responsabili delle forze dell'ordine, il Prefetto Francesco Musolino, ed il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti. Nel dettaglio, si va dall’esenzione totale dei tributi e delle imposte locali per 5 anni per gli operatori commerciali, artigiani, liberi professionisti e vittime di richieste estorsive, al condono antiracket, alla destinazione del 5 per 1000 dell’irpef, relativa alle entrate comunali del 2009, per la promozione della cultura delle politiche antiracket da realizzare con le organizzazioni di categoria. Tra le iniziative illustrate anche la realizzazione di sistemi di videosorveglianza. L’amministrazione comunale ha già stanziato mezzo milione di euro per assicurare il sistema di sorveglianza in 15 scuole cittadine. Nel bilancio di previsione del 2009 si procederà inoltre ad inserire uno stanziamento di 1.500.000 euro da destinare al finanziamento delle spese di investimento che potranno essere realizzate dal comune o da privati.

“Per quanto concerne le iniziative del comune di Reggio Calabria – ha evidenziato il commissario straordinario antiracket, Prefetto Giosuè Marino - si tratta di una forte testimonianza della locala amministrazione, protagonista assieme alle altre istituzioni di un forte percorso di recupero della legalità, un invito forte alle denuncia. In Calabria ci sono segnali significativi rispetto alla disponibilità a denunciare questi fenomeni. Segnali deboli, ma positivi, che fino a qualche tempo fa non c’erano”.

“Si tratta di una battaglia della città, non del sindaco – ha sottolineato il primo cittadino Giuseppe Scopelliti. L’amministrazione, così come fa per i processi di mafia, si costituirà parte civile. Io sono convinto che, oltre l’impegno straordinario dell’amministrazione ed il decisivo supporto delle istituzioni e delle forze dell’ordine, ci sarà un grande coinvolgimento delle associazioni del territorio che forniranno un contributo importante”.

Tano Grasso ha concluso sottolineando la positività delle iniziative del comune di Reggio Calabria. “Gli imprenditori locali sanno di avere al loro fianco forze dell’ordine e magistratura dotata di eccellenti professionalità e sensibilità”. (Roto San Giorgio)

Fonte: Strill.it

giovedì 22 gennaio 2009

Il video dell'estorsione ai danni di un ristoratore reggino (Sky Tg 24)

Il servizio girato per Sky Tg24 dalla giornalista Manuela Iatì, contenente il video dell'estorsione ai danni di un ristoratore reggino filmato dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. L'indagine delle Fiamme Gialle, scattata grazie alla denuncia del ristoratore e coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha portato lo scorso 30 dicembre 2008 all'arresto di un uomo, Giuseppe Filice di 43 anni, con l'accusa di estorsione.


Fonte www.newz.it

lunedì 19 gennaio 2009

Lettera aperta di Rifondazione Comunista- Sinistra europea ad Azione Giovani

Cari avversari di Azione Giovani,la pubblicazione del manifesto anonimo contro il racket riportante le parole ormai datate di Libero Grassi è un’iniziativa importante, da apprezzare, soprattutto in relazione al proficuo dibattito che sembra aver avviato nella società reggina sul fenomeno pur così perverso e ramificato delle estorsioni. La distanza politico-culturale fra le nostre rispettive forze partitiche è immensa, ed è giusto che sia così, è giusto che le differenze fra destra e sinistra rimangano tangibili; tuttavia, soprattutto su un tema così delicato come quello del racket delle estorsioni, se davvero vi è la volontà conclamata ed irriducibile di schierarsi dalla parte della legalità repubblicana e contro tutte le mafie, vi può essere anche occasione d’incontro tra forze diametralmente contrapposte quali sono le nostre. Reggio Calabria è una città dominata dalla ‘ndrangheta locale, con un quotidiano stillicidio di attentati incendiari, di intimidazioni varie, di estorsioni e minacce. Per questo, abbiamo stigmatizzato – considerandola offensiva e irresponsabile – la battuta del Sindaco Scopelliti pronunciata a Napoli alla Festa del MPA, secondo la quale “’ndrangheta a parte, Reggio è una città sicura”La realtà reggina, al contrario, è drammatica. Vi sono dati, ad esempio, che indicano un 70% di commercianti sottoposti a violente pratiche estorsive. Per questo, riteniamo positivo che – anche in virtù della provocazione del manifesto anonimo e, soprattutto, dell’arresto di un estorsore avvenuto lo scorso 30 dicembre sulla base di una denuncia circostanziata - finalmente anche Reggio Calabria (come la Palermo di Libero Grassi) conosca una stagione di lotta concreta al racket delle estorsioni, una stagione di coraggiosa auto-organizzazione di commercianti ed imprenditori opportunamente sostenuti dalle istituzioni pubbliche. Senza una generosa mobilitazione dei cittadini, senza l’ansia di riscatto di pezzi e protagonisti della società reggina, di quella autenticamente democratica, non vi è lotta alla mafia che possa essere veramente efficace. Il PRC ci sarà, come sempre, a sostegno delle forze sane e delle persone di buona volontà.Voglio, però, essere chiaro fino in fondo, evitare un ipocrita “politicamente corretto”, e sollecitare gli avversari di Azione Giovani ad una coerenza di fondo nei comportamenti politici contro la criminalità organizzata. La lotta alla ‘ndrangheta, in tutte le sue espressioni, deve essere un impegno costante e perentorio. Soprattutto in relazione alla commistione politica/mafia, ovvero nell’ambiguità strutturale di tanta parte della politica locale con personaggi e settori criminosi. E, allora, perché non controllare meglio la selezione di tanta classe politica del PdL locale, vostro prossimo partito di appartenenza? Perché nominare capogruppo di AN in consiglio comunale un personaggio ambiguo come Massimo Labate? Perché non condannare con nettezza le vicende dei consigli comunali (sciolti per mafia) di Rosarno, con il discusso Antonino Rao; o di Seminara, con il Sindaco del PdL, Antonio Marafioti, scelto direttamente dal boss Rocco Gioffrè; o, ancora di Gioia Tauro, con il vostro (di AN) vicesindaco Schiavone ancora in carcere per favoreggiamento al clan dei Piromalli?Evidentemente, per quanto ci riguarda, il discorso sarebbe analogo per eventuali amministrazioni guidate dal centrosinistra e/o con la presenza di Rifondazione Comunista: dinanzi alle infiltrazioni mafiose, non vi è appartenenza partitica che tenga, non vi sono giustificazioni di sorta, occorre rigettare con forza ogni tipo di rapporto ambiguo anche e soprattutto quando riguardano la propria parte politica.Spero sappiate cogliere la provocazione intelligente di questa nostra lettera aperta. Non ci interessa la polemica in sé, ci interessa dare finalmente sostanza al contrasto alla criminalità organizzata da parte della politica locale.Per battere la ‘ndrangheta, siamo disposti ad allearci con chiunque dimostri un’effettiva ambizione in tal senso. Fatelo anche voi, con coerenza quotidiana, rifiutando qualsiasi collusione anche quando a praticarla sono rappresentanti o amministratori del vostro partito, pagando anche dei prezzi in termini elettorali (la “vostra” Angela Napoli docet): fino ad oggi, per la verità, questo non è sempre avvenuto.Il Segretario Provinciale PRCAntonio Larosa

Idv giovani plaude ad iniziativa di Azione Giovani

L'IdV giovani di Reggio Calabria accoglie positivamnte l'iniziativa proposta da Azione Giovani contro la forma estorsiva del Racket.Queste pratiche aberranti devono essere abolite e per far cio'dobbiamo avvicinare il cittadino alle istituzioni e coadiuvati dalle forze dell'ordine e giudiziarie farlo sentire protetto ed incentivato al denunciare simili soprusi.L'omerta'e il silenzio sono il seme da cui germoglia il male ed estirparlo non sempre e'efficace.Dobbiamo impedire che possa trovare terreno fertile su cui gemmare.Pino Masciari e'l'esempio di un uomo che ribellandosi alle richieste della criminalita'organizzata ha pagato con la perdita della propria liberta'e con l'abbandono della nostra cara terra Calabria.Da lui tanto amata.Allineamoci dunque tutti assieme nella lotta a favore della Legalita',perche'in questo campo non esistono colori politici ma un'unica comunita'd'intenti.Impediamo loro d'impadronirsi delle nostre vite,delle nostre menti e di manipolare le nostre azioni come fino ad adesso hanno fatto.Non asserviamoci al Potere delle armi e del sangue ma a quello della nostra liberta'.Teniamo issate le Bandiere della Legalita'e non ammainiamole mai,nemmeno di fronte a venti contrari ed opposti.Non abbiamo paura.Loro son pochi,noi,se vogliamo,molti. Giovanna D'AgostinoSegreteria Provinciale Italia dei Valori

domenica 18 gennaio 2009

De Rose: un aiuto contro le intimidazione da uan rete delle Camere di commercio

Un aiuto concreto a chi subisce minacce tramite una rete composta dalle Camere di Commercio, dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dalle amministrazioni locali. E' l'idea lanciata dal presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose, che suggerisce un progetto per finanziare l'acquisto di impianti di sorveglianza da utilizzare nelle imprese che subiscono intimidazioni e minacce. In questo modo, spiega De Rose, saranno tutelati sia i dipendenti che le aziende stesse. ''Occorre fare rete'' ha detto il presidente degli industriali calabresi che invita a ribellarsi alla criminalita' ''che sta alzando il tiro''. Il nuovo organismo supportera' dunque le forze dell'ordine nella raccolta delle denunce e Confindustria si costituira' parte civile nei processi. ''Se non reagiremo - dice De Rose - non avremo piu' opportunita': nessun imprenditore italiano o straniero verra' mai ad investire in Calabria in condizioni oggi cosi' sfavorevoli''. (Adnkronos)